Adozione e Scuola

giovedì 29 marzo 2012

"Piccolo uovo"

Piccolo uovo ha paura a nascere perchè non sa cosa lo aspetta. Parte allora per un viaggio alla scoperta dei genitori possibili. Incontra i più diversi modelli familiari, da quello monogenitoriale a quello omosessuale, per concludere che vale senz'altro la pena di nascere, perchè ciascun tipo di famiglia può essere un bel posto in cui crescere.
E' questa la storia, destinata ai più piccoli, raccontata da Francesca Pardi e illustrata da Tullio Altan, arrivata in libreria la scorsa estate (edita da Lo Stampatello).
Un libro nostrano, dunque, che ha suscitato un dibattito altrettanto nostrano. In polemica con un assessore del Comune di Milano che ne auspicava la diffusione nei servizi educativi cittadini, "Piccolo uovo" è stato etichettato come libro ideologico che va contro la Costituzione, ne sono stati addirittura auspicati la censura preventiva e il rogo in piazza (Forza Nuova di Milano).
In realtà "Piccolo uovo" non è altro che una favola attuale che racconta di genitori unici, di famiglie ricostituite, di genitori adottivi e anche omosessuali: della realtà di oggi, dunque, anche se certi "modelli" sono assai più diffusi di altri, che potremmo definire "di nicchia". Una favola, dunque, che potrebbe essere usata nella scuola dell'infanzia per educare i bambini alla legittimità e al rispetto delle differenze, oltre che per presentare una pluralità di modelli che consenta a ciascun bambino di trovare quello in cui riconoscersi.

Livia Botta
www.liviabotta.it
www.adozionescuola.it

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